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Alberghi diffusi: una forma di ospitalità a consumo di suolo zero
Gli alberghi diffusi sono una forma di ospitalità che si basa sulla valorizzazione delle abitazioni locali e del patrimonio culturale preesistente. Essi sono composti da diversi immobili sparsi sul territorio che permettono ai viaggiatori di vivere un'esperienza autentica e sostenibile usufruendo, al contempo, di tutti i servizi di un albergo. Tali strutture ricettive vengono realizzate senza nuovo consumo di suolo ma, anzi, nascono dalla rigenerazione di edifici disabitati, come case tra loro vicine (sempre entro 200 metri dagli ambienti comuni quali la reception e l’area ristoro) e solitamente poste all’interno di un paese o di un borgo. Gli alberghi diffusi divengono quindi strutture che aiutano luoghi semi disabitati o a rischio spopolamento a divenire centri di attrazione e di riscoperta. Una curiosità: l’idea degli alberghi diffusi è nata proprio in Italia (diffondendosi poi in diverse parti del mondo) grazie al romagnolo Giancarlo Dall’Ara che oggi è anche il presidente dell’Associazione nazionale degli alberghi diffusi.
Hotel certificati green
Un altro tipo di alloggio ecosostenibile è rappresentato dagli hotel con certificazioni di sostenibilità. Forse non tutti sanno che ne esiste una di livello europeo che è l’ecolabel per il turismo e può essere ottenuta da strutture ricettive e campeggi che rispettino una serie di standard relativi all’uso delle energie rinnovabili, all’efficienza energetica e idrica, all’eliminazione dei prodotti usa e getta, alla riduzione dei rifiuti, alla raccolta differenziata, alla promozione dell’economia circolare, della località e tipicità del cibo e alla fondamentale opera di informazione e sensibilizzazione. Quella europea non è l’unica attestazione green esistente: un altro esempio è quello di Legambiente Turismo che riguarda non solo gli hotel e i camping, ma anche i servizi collegati come le spiagge.
Se cercate attestazioni valide oltre i confini europei, segnatevi “Green Key”: questa certificazione internazionale valuta gli hotel sulla base di criteri ambientali, sociali e di gestione e nella loro mappa potrete trovare strutture disseminate in diversi continenti. Altro eco-label internazionale è Green Globe che premia le strutture ricettive sulla base di criteri ambientali, sociali ed economici, con l'obiettivo di promuovere un turismo sostenibile e responsabile.
Scambio casa
Uno strumento per viaggiare in modo sostenibile e low cost che si sta affermando sempre di più è lo scambio casa. Questa pratica consiste nel mettere a disposizione la propria abitazione per un determinato periodo di tempo ed alloggiare a casa di un altro viaggiatore. Per facilitare questo scambio e beneficiare anche di una copertura assicurativa per eventuali danni provocati dagli ospiti, sono attivi portali dedicati (ad esempio HomeExchange) che consentono, a fronte del pagamento di una quota di iscrizione (i cui costi sono solitamente contenuti), di inserire la propria offerta di ospitalità e, inoltre, di andare alla ricerca dell’ospitalità di altri iscritti.
Ovviamente chi accoglie in casa propria un ospite dovrà assicurarsi che la casa sia pulita, ordinata e dotata di tutto il necessario per un soggiorno confortevole possibilmente informando i visitatori sulla corretta gestione dei rifiuti e sull'uso degli elettrodomestici. Allo stesso modo, chi viene ospitato nell’abitazione di un’altra persona, per evitare brutte sorprese, dovrà acquisire informazioni utili sull’ubicazione e su ciò che la casa offre.
A volte basta un divano
Vi è poi chi, durante un soggiorno fuori casa, si accontenta anche di un divano, di un angolo di giardino dove montare una tenda o di una brandina dove adagiare il proprio sacco a pelo. Se pensate che questo stile di viaggio possa fare per voi, siete pronte per il Couchsurfing. Tale genere di ospitalità - che è anche il nome del portale dell’organizzazione senza scopo di lucro che promuove il viaggio economico e la cultura dell’accoglienza attraverso l’uso della condivisione di spazi – si pone l’obiettivo di creare una comunità di viaggiatori e di host che possano interagire tra di loro per condividere esperienze e conoscenze culturali. Gli host offrono un letto o un divano dove il viaggiatore può dormire, ma spesso offrono anche cibo, bevande e consigli su cosa vedere e fare durante il soggiorno. Sicuramente può rappresentare un’esperienza entusiasmante per chi voglia “surfare” di città in città accontentandosi di un divano, ma ricordatevi che è importante fare attenzione alla sicurezza (come spiega anche il portale NomadSister di SisterHome dedicato allo scambio di ospitalità al femminile) e rispettare le regole della comunità per garantire un'esperienza positiva per tutti.
Dormire in un’azienda agricola in cambio di lavoro
Un'altra opzione ecosostenibile ed immersiva è infine quella offerta dalle aziende agricole e agriturismi che, in cambio di lavoro, garantiscono vitto e alloggio. Esistono diverse organizzazioni (come, ad esempio WWOOF, HelpX e Workaway) che, attraverso le proprie piattaforme informatiche, mettono in contatto le realtà ospitanti con chi cerca un viaggio assolutamente diverso da quello trascorso in ciabatte e spiaggia. Questo tipo di esperienza non è consigliato a chi vuole riposarsi ma, al contrario, è l’ideale per chi vuole mettersi in gioco ed immergersi nei ritmi dell’attività agricola.
Prima di partire, assicuratevi di avere tutte le informazioni necessarie riguardo l'azienda ospitante, l’area geografica, le attività da svolgere e le aspettative dell'host. Comunicate, infine, eventuali esigenze personali e accordatevi sulle modalità di arrivo e partenza: non essendo un hotel scordatevi di trovare una reception attiva h24!
Articolo a cura di Letizia Palmisano.