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Città italiane e clima, quanto siamo lontani dagli obiettivi per la neutralità?

Published by Staff IGW on Luglio 11, 2022

Il caldo torrido delle ultime settimane ha messo in luce la carenza delle azioni volte a ridurre l’impatto delle azioni umane sui cambiamenti climatici, situazione che diventa ancor più drammaticamente lampante all’interno delle città.

Secondo la Fondazione per lo sviluppo sostenibile le città italiane hanno difficoltà ad imboccare la strada della neutralità climatica, che rappresenta l’obiettivo per il 2050, a causa dei ritardi nell’utilizzo delle fonti rinnovabili, nel risparmio energetico e nei piani per l’adattamento ai cambiamenti climatici.

Per fare un punto sul coinvolgimento delle città verso la neutralità climatica, il Green City Network della Fondazione per lo sviluppo sostenibile e il GSE – Gestore dei Servizi Energetici hanno condotto un’indagine (consultabile al link: bit.ly/3yszzdT) su un campione di 14 milioni di italiani che si concentra su 6 temi: neutralità climatica, efficienza energetica, fonti rinnovabili, decarbonizzazione dei trasporti, gestione circolare dei rifiuti.

 

Neutralità climatica

Più della metà delle città italiane ha redatto i piani per energia e clima ma la metà non ne ha monitorato i risultati, quasi il 70% non ha un piano per l’adattamento ai cambiamenti climatici e solo il 4% ha un obiettivo al 2050. Si evince come la neutralità climatica non sia stata ancora acquisita come impegno sociale, nonostante la situazione necessiti azioni immediate.

 

Efficienza energetica

Il programma per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e per l’efficienza energetica dell’illuminazione pubblica è abbastanza esteso, più carente l’impegno sul risparmio energetico. Infatti il 47% delle città si è avvalso dei servizi di accompagnamento del GSE per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici ma non vengono monitorati i consumi energetici.

 

Fonti rinnovabili

Circa la metà delle città interessate dall’indagine ha adottato iniziative per promuovere la produzione di energia elettrica da solare fotovoltaico, percentuale che scende per quella solare termica e a percentuali molto basse per eolico e altre fonti rinnovabili.

Il 76% delle città non dispone di una stima dei propri consumi coperti da rinnovabili e addirittura il 93% non sa quanti impianti per la produzione di energia termica da rinnovabili ci siano sul proprio territorio. Oltre la metà delle città inoltre non ha fissato obiettivi di sviluppo delle rinnovabili elettriche e ancor di più non hanno obiettivi per le rinnovabili termiche e biocarburanti.

 

Decarbonizzazione dei trasporti

Piste ciclabili e colonnine di ricarica elettrica sono gli interventi più gettonati in tema di mobilità sostenibile, previsti infatti da oltre il 90% delle città, mentre solo il 42% delle città ha in programma interventi per aumentare i mezzi del trasporto pubblico. Il 62% delle città non dispone di una valutazione delle emissioni di gas serra dei trasporti e solo il 41% ha adottato un Piano urbano per la mobilità sostenibile.

 

Gestione circolare dei rifiuti

Le città intervistate dedicano attenzione alla prevenzione della produzione dei rifiuti, l’82% ha un tasso di raccolta differenziata superiore alla media nazionale e la maggioranza dei comuni ha fissato obiettivi di raccolta differenziata al 2030, ma meno della metà delle città (42%) ha realizzato centri di riuso e la frazione organica raccolta nelle città è ancora poco utilizzata per produrre biometano.

 

Assorbimenti di carbonio

Oltre la metà delle città (51,3%) ha presente l’obiettivo europeo di arrivare ad azzerare il consumo di suolo, intervento necessario per aumentare gli assorbimenti di carbonio. Il 76% ha in corso interventi di rigenerazione urbana e, addirittura oltre il 90%, ha in programma di aumentare le alberature, le aree verdi urbane e oltre il 63% ha in programma di sviluppare gli orti urbani.

Dai dati è evidente come sia necessario un impegno più rilevante nell’adottare azioni volte al raggiungimento della neutralità climatica, attendere non è più un’opzione.

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