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L’esempio di Siena: la prima città d’arte italiana certificata sostenibile

L’esempio di Siena: la prima città d’arte italiana certificata sostenibile

Forse non tutti sanno che Siena, famosa in tutto il mondo per il suo centro storico medievale, per i dolci “sapori” e per il Palio, può ritenersi a tutti gli effetti un esempio di eccellenza nel turismo sostenibile. Ma questo in concreto cosa vuol dire? Vediamolo assieme

 

Cercare risposte all’overtourism

Il turismo sostenibile rappresenta una delle sfide più importanti da affrontare soprattutto in un’epoca, come quella che stiamo vivendo, in cui l’overtourism – l’eccessiva concentrazione di visitatori in determinate destinazioni – sta mettendo a dura prova l’equilibrio tra il valore economico del turismo e il rispetto per l’ambiente, per le comunità locali e per i patrimoni culturali. L’overtourism può trasformare una risorsa preziosa in un problema devastante: fragili ecosistemi (ambientali e sociali) vengono compromessi, città storiche perdono la loro autenticità e spesso le comunità locali si ritrovano a fare i conti con l’aumento del costo della vita, il sovraffollamento, la perdita di spazi vitali e di servizi. La via da percorrere non può essere, di certo, quella di chiudere le porte al turismo. Cosa si può fare?

 

Il turismo sostenibile come punto di equilibrio

Puntare su forme di turismo sostenibile non è soltanto un’opzione, ma una necessità. Un approccio sostenibile al turismo permette di trovare un punto di equilibrio tra il desiderio di esplorare il mondo e la responsabilità di preservarlo, tra il bieco sfruttamento delle opportunità economiche e il rispetto di luoghi e persone che vivono quei territori. Complice l’overbooking turistico degli ultimissimi anni e il Giubileo, in tanti si interrogano su come sia possibile adottare strategie che promuovano un uso consapevole delle risorse naturali, incentivare il rispetto delle culture locali e distribuire i flussi turistici in modo più uniforme, evitando il sovraffollamento di destinazioni già sature. I modelli di turismo sostenibile possono costituire una forma di mediazione dei diversi interessi, mitigando gli effetti negativi dell’overtourism e trasformando il turismo in uno strumento di sviluppo positivo per le comunità anziché una causa di degrado.

 

L’esempio di Siena “certificata” per Ecoturismo

Investire in forme di ecoturismo o di turismo esperienziale e sensibilizzare i viaggiatori sull’importanza di un comportamento responsabile sono passi fondamentali per garantire che il turismo resti una risorsa economica e non diventi invece una forza distruttiva. A definire gli standard per il turismo sostenibile è il Global Sustainable Tourism Council (GSTC), organizzazione internazionale che stabilisce standard globali per il turismo sostenibile, i cosiddetti Criteri GSTC. Questi criteri si basano sui 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite e includono quattro pilastri fondamentali:

  1. Gestione sostenibile (governance e pianificazione);
  2. Impatto socioeconomico (benefici per la comunità locale);
  3. Impatto culturale (preservazione del patrimonio);
  4. Impatto ambientale (riduzione dell’inquinamento e conservazione della biodiversità).

Per ottenere la certificazione GSTC, le destinazioni devono dimostrare di rispettare questi standard, adattandoli alle proprie specificità locali.

Diventare una destinazione certificata GSTC non è semplice: si richiede impegno costante, trasparenza, un approccio innovativo e il possesso di alcune delle caratteristiche chiave come:

  1. una governance inclusiva che comporti il coinvolgimento di tutti gli attori locali nel processo decisionale;
  2. la protezione del patrimonio culturale e ambientale attraverso politiche per la conservazione e il restauro dei siti, limitando l’impatto delle attività turistiche;
  3. accessibilità e trasporti eco-sostenibili grazie alla promozione di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale;
  4. benefici per la comunità locale affinché il turismo contribuisca al benessere economico e sociale dei residenti;
  5. un monitoraggio continuo che assicuri la raccolta e l’analisi di dati per migliorare costantemente le pratiche di sostenibilità.

In Italia la prima città d’arte italiana ad aver ottenuto la certificazione di destinazione sostenibile è stata, nel 2023, Siena che ha superato con successo questo processo grazie ad un piano strategico avanzato e collaborativo.

Ottenere la certificazione non rappresenta solamente un riconoscimento del lavoro svolto, ma anche un impegno verso il futuro. L’esempio di Siena può essere visto come modello per altre città italiane e internazionali, dimostrando che è possibile preservare il patrimonio culturale e naturale senza rinunciare al turismo. Cosa ha fatto Siena per meritare il riconoscimento? Analizziamo i punti di forza del Comune toscano.

 

Siena e il turismo sostenibile: cosa significa

Siena ha adottato il piano strategico Per un Buon Governo del turismo a Siena, sviluppato coinvolgendo stakeholder locali, enti pubblici, associazioni e comunità. Questo piano mira a diversi obiettivi quali 1) migliorare l’esperienza turistica senza compromettere la qualità della vita dei residenti; 2) salvaguardare il patrimonio culturale e naturale, evitando gli effetti negativi dell’overtourism; 3) promuovere pratiche ecologiche come l’uso di trasporti sostenibili e la gestione responsabile delle risorse; 4) distribuire equamente i benefici economici derivanti dal turismo.

Un esempio concreto del loro impegno è il progetto “Comuni Amici delle Api” che protegge la biodiversità locale promuovendo pratiche di apicoltura sostenibile. Inoltre il coinvolgimento della comunità locale si riflette in iniziative come le visite guidate ai restauri dei famosi affreschi del “Buon Governo” nel Palazzo Pubblico che uniscono cultura e sostenibilità.

 

Non solo Siena: altre destinazioni italiane certificate GSTC

Siena è la prima città d’arte italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, ma non è l’unica destinazione italiana a essere certificata GSTC.  Diversi sono infatti i Comuni che hanno ottenuto il riconoscimento per le proprie politiche green, a favore del territorio (come il caso del Sud Sardegna) e per la conservazione del paesaggio naturale.

Se stai programmando una visita, ricorda di seguire i principi dell’ecoturista e di scegliere la tua meta anche in base a quanto la destinazione investa per il rispetto dei luoghi, del patrimonio culturale e naturale delle risorse e degli abitanti!

 

Articolo a cura di Letizia Palmisano.

Staff IGW

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