Perimetro applicativo dei servizi ausiliari d’impianto
Novembre 30, 2021Transizione ecologica ed energetica: cosa vogliono dire e perché sono fondamentali contro i cambiamenti climatici
Gennaio 24, 2022Quando si parla di inquinamento, in particolar modo in città, la prima immagine che viene in mente è quella del traffico. Ciò, probabilmente, dipende anche dal fatto che, per limitare i livelli delle polveri sottili, da anni le amministrazioni comunali adottano il sistema delle targhe alterne e degli stop alla circolazione.
Il principale responsabile, però, della presenza delle polveri sottili PM10 nell’atmosfera urbana è il riscaldamento ovverosia le emissioni prodotte da caldaie, stufe e caminetti dai quali - secondo le stime del rapporto sulla Qualità dell’ambiente urbano edito da Ispra nel 2018 - discende il 60% delle polveri sottili.
Oltre all’aspetto ambientale ad incidere è anche quello economico, in particolar modo quest’anno in cui, secondo le stime riportate nei dati Selectra, gli aumenti previsti sulle bollette potranno portare ad ulteriori esborsi in media pari a 325 euro a famiglia. Spesso, però, una riduzione dei consumi e, di conseguenza, delle emissioni può partire dai nostri comportamenti. Ecco quindi alcuni consigli su cosa fare e su quali errori evitare per consumare meglio e spendere meno.
Non fare la manutenzione della caldaia
Partiamo da un punto fondamentale per la sicurezza oltre che per l’efficienza energetica: ai sensi di legge per le caldaie e per l’impianto di riscaldamento è previsto un obbligo di manutenzione nonché di periodiche verifiche per accertare che gli impianti siano sicuri (si utilizza gas!) e che funzionino correttamente e con ridotte emissioni inquinanti. Oltretutto una caldaia correttamente manutenuta consuma meno.
Pensare che un grado in più o in meno non faccia differenza
Un grado in meno può consentire un risparmio anche del 6% in bolletta. E se i gradi fossero due? Fate i calcoli con tre... Provate quindi ad impostare il termometro sui 17-18 gradi invece degli abituali 21. Indossate un bel maglione, una giacca o una coperta e godrete un bel tempore senza dover subire la doccia gelata di una bolletta esorbitante.
Non aprite (in continuazione) porte e finestre
Troppo spesso pensiamo che il modo migliore per arieggiare casa sia lasciare alcune finestre o portefinestre socchiuse: sbagliato! Il modo migliore è quello di arieggiare velocemente tutta casa, incluse le porte interne per consentire il ricircolo dopodiché chiudere. Basteranno cinque minuti e non si disperderà la preziosa energia…e ricordatevi di spegnere i termosifoni quando effettuate questa operazione.
Quando tenete tutto chiuso cercate di ridurre ogni forma di spiffero: chiudete le porte delle stanze che intendete riscaldare, all’occorrenza posizionate paraspifferi, tirate le tende (ma non sui termosifoni) perché schermino ulteriormente le pareti fredde. Quando diventa buio chiudete tapparelle o battenti: questo gesto aiuterà a ridurre il calore disperso.
Conoscere bene il funzionamento del proprio termosifone è essenziale per ridurre quelli che sono veri e propri sprechi. Ecco alcuni degli errori più comuni che possono davvero essere evitati con facilità.
Termosifoni: attenzione a non coprirli
Sebbene i termosifoni siano presenti in gran parte delle case e delle stanze, spesso non si conosce il modo migliore per utilizzarli e quindi per poter ridurre i consumi ed aumentare il comfort domestico. Un errore che spesso si commette è coprirli: creare una barriera tra il calorifero e la stanza che dovrebbe riscaldare con copritermosifoni, mensole, tende, pannelli e mobili ridurrà la loro efficacia termica. Per riscaldare l’ambiente domestico servirà tenerli accesi molto di più o impostare il termostato ad una temperatura più alta con evidente spreco di energia. È quindi opportuno rimuovere gli elementi fissi nelle stagioni fredde mentre le tende andranno tenute aperte quando il calorifero è in funzione. Se proprio non volete o non potete rinunciare ai tendaggi scegliete tessuti leggeri (evitate quindi il velluto).
Come ricorda anche l’ENEA, tra i gesti cose da evitare rientrano anche asciugare la biancheria, gli abiti, gli asciugamani direttamente sui termosifoni.
I più attenti potranno, però, osservare che lo stesso termosifone, a sua volta, poggia su una parete, spesso esterna, ed è stato magari posizionato sotto una finestra per non “sprecare” spazio in casa. Tuttavia le mura perimetrali sono spesso fredde e, a loro volta, fanno disperdere parte del calore prodotto dai radiatori. Per aumentare l’efficacia potreste posizionare dei pannelli termoriflettenti al muro dietro ai radiatori: eviteranno la dispersione causata dal muro freddo e rifletteranno il calore verso l’interno aumentando così l’efficienza. In commercio ne esistono diversi esemplari, ma chi è bravo nel fai-da-te potrà realizzarli utilizzando del semplice alluminio per alimenti e dei cartoni.
Termosifoni: caldi sopra e freddi sotto. Avete fatto uscire la bolla d’aria?
È un fenomeno che spesso si verifica alla prima accensione: parte l’impianto, sentiamo il radiatore stiepidirsi e non ci preoccupiamo di controllare la diffusione del calore lungo tutta la superficie metallica, ma potremmo perdere calore prezioso. Ciò che bisogna verificare, infatti, è che tutti gli elementi siano caldi sia in basso che in alto. Se notate che, però, nella parte apicale la temperatura è più bassa, potrebbe esserci una bolla d’aria. Armatevi quindi di un piccolo contenitore e aprite la valvola (a volte è richiesto un arnese, come un cacciavite) posta in alto, solitamente a destra. Il recipiente va posto immediatamente sotto per raccogliere eventuali gocce di acqua. Fatta sfiatare l’aria, inizierà ad arrivare l’acqua e, a quel punto, basterà rigirare la manopola per salvare l’efficienza. Al contrario, se è invece la parte bassa a non scaldarsi, potrebbe trattarsi di una ostruzione dovuta al calcare o a sporcizia: in tal caso sarà opportuno chiamare un idraulico per rimuovere gli ostacoli ed impedire che il danno si aggravi.
Valvole termostatiche: non sapete come funzionano? È il momento di scoprirlo
Sono entrate nelle case degli italiani relativamente da pochi anni e sono divenute obbligatorie per legge nel caso degli impianti condominiali centralizzati o per ottenere alcune agevolazioni fiscali. Parliamo delle valvole termostatiche che consentono di graduare la temperatura del termosifone, utilizzando quindi solo l’energia che effettivamente vi serve in ogni singola stanza. Ciò consente di dosare la capacità calorifera del termosifone in base alle esigenze dei diversi spazi. Vi sono alcune stanze più calde o fredde in base all’esposizione, alcune più abitate altre spesso lasciate vuote. Non saper regolare la valvola quindi vuol dire utilizzare in maniera inefficiente l’impianto. Ognuna di esse è dotata di una scala graduata che va da zero - quando il calorifero è spento - a cinque - quando il calore è alla massima potenza. I numeri intermedi consentiranno di ottenere soluzioni mediane con una corrispettiva riduzione dei consumi. È altresì presente un asterisco (o, in alcuni casi, un fiocco di neve) che indica la posizione antigelo che deve essere tenuta quando la casa è vuota per evitare, appunto, il pericolo che i tubi gelino. Oltre alla bolletta bisogna pensare anche alla loro corretta manutenzione: per evitare formazioni di calcare che potrebbero bloccare le valvole, nella stagione in cui i termosifoni sono chiusi ricordatevi di lasciare la testina a cinque!
I termosifoni non si accendono solo quando servono!
Può sembrare strano ma è assolutamente vero: accendere il termosifone solo quando serve è inefficiente. I muri rimarranno freddi e per raggiungere il comfort sperato i riscaldamenti dovranno essere accesi alla temperatura massima. Regolate quindi il riscaldamento al minimo (al livello 1/ 2) anche quando non siete in casa e, al vostro ritorno, basterà poco per ottenere il giusto tepore. Se, invece, una parte della casa rimane completamente inutilizzata vi consigliamo di impostare le valvole sul simbolo del fiocco di neve.
Articolo a cura di Letizia Palmisano.