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Giugno 14, 2021Dal 29 luglio l’umanità avrà finito le risorse a disposizione per il Pianeta iniziando ad indebitarsi con il futuro: è l’Overshoot day. «Vincere lentamente è come perdere» si legge nel libro “La nostra casa è in fiamme” in cui si racconta la vita e l’impegno di Greta Thunberg. Questa frase potrebbe essere considerata il riassunto perfetto dell’impegno ambientalista dell’umanità ad oggi. In continuazione si sente parlare di obiettivi, di scelte più ecofriendly, di tecnologie. Ma tutto questo (dichiarato) impegno a quali risultati ha condotto? Un parametro sicuramente utile per dare una risposta a questa domanda è dato dal Global Overshoot day.
Che cos'è il Global Overshoot day
L’Overshoot day si basa sull’impronta ecologica dell’uomo e sulla capacità della Terra di rigenerare le risorse necessarie a soddisfare i bisogni e i consumi della nostra specie. Dagli anni ‘70, non siamo più in equilibrio ovvero consumiamo ogni anno più di quello che madre natura riesce a mettere a disposizione erodendo il capitale naturale, in pratica, ci stiamo indebitando con il futuro, spostando in avanti quindi i problemi che un giorno dovremo affrontare, proprio come quando non si riesce a sopperire alle spese annuali con le entrate e si chiede prima un prestito a cui se ne assomma un altro e così via. Un domani però il conto dovrà essere davvero salato.
I calcoli dell’Overshoot day vengono effettuati dal Global Footprint Network che riesce a individuare il giorno in cui esauriamo le risorse dell’anno corrente, indicando quindi di quante terre avrebbe bisogno la specie umana con i consumi attuali.
Un altro parametro molto importante riguarda gli Overshoot locali che consentono di capire anche di quanti paesi avrebbero bisogno gli abitanti che li popolano. Vi sono infatti Stati come l’Italia che sono poveri di materie prime e che, in un regime completamente chiuso, finirebbero le risorse in tempi brevissimi avendo un’impronta ecologica ben superiore a quella che il territorio locale riesce a compensare.
Di quante Terre ha bisogno l’umanità oggi
Attualmente gli umani vivono come se avessero bisogno di 1,7 terre. Il dato, negli ultimi anni in continuo peggioramento, ha avuto una battuta di arresto nel 2020 in conseguenza delle restrizioni dovute al Covid. Se infatti l’overshoot globale 2019 era stato registrato il 31 luglio, nel 2020 la data era slittata al 22 agosto, richiedendo “solo” 1,6 Terre all’umanità.
Immaginando un orologio che conti i giorni (365) e non le ore, la fine della propria quota di risorse per un americano nel 2021 si è verificata il 14 marzo, mentre per il Quatar, addirittura, il 9 febbraio. In Europa la speciale classifica verrebbe vinta (o per meglio dire persa) dal Lussemburgo col 15 febbraio. Gli Svedesi? Han sentito il rintocco in marzo. Noi italiani un po’ meglio ma ancora con un alto impatto ambientale: il 13 marzo.
È arrivato il momento di agire per spostare tutti più in là questa data e tornare a vivere in equilibrio con le risorse del Pianeta come abbiamo fatto per migliaia di anni, fino a sole due generazioni fa.
Articolo a cura di Letizia Palmisano