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Aprile 27, 2021Greenwashing: piantare foreste per inquinare di più
Maggio 13, 2021Che la transizione ecologica, passi dalla transazione energetica è un punto chiave ribadito anche nel Piano nazionale di ripresa e resilienza al vaglio della Commissione europea.
Tra le 6 missioni del piano, per la misura M2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica, sono stati stanziati complessivamente 59,33 miliardi di euro con l’obiettivo (per la #nextgenerationitalia) di “una radicale transizione ecologica verso la completa neutralità climatica e lo sviluppo ambientale sostenibile per mitigare le minacce a sistemi naturali e umani” coerente con il Green Deal europeo e il PNIEC.
La rivoluzione verde consiste in 4 componenti:
- C1 – Economia circolare e agricoltura sostenibile
- C2 – Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile
- C3 – Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici
- C4 – Tutela del territorio e della risorsa idrica
La prima componente punta, da un lato, a sviluppare una filiera agricola/agroalimentare sostenibile attraverso il miglioramento della competitività delle aziende agricole e le loro prestazioni ambientali (quali riduzione impatto ambientale dei trasporti, miglioramento capacità stoccaggio delle materie prime, digitalizzazione della logistica, tracciabilità prodotti, riduzione sprechi, ecc), dall’altro a migliorare la gestione dei rifiuti attraverso interventi di realizzazione di nuovi impianti o ammodernamento dei quelli esistenti, colmando il divario tra le regioni del Nord e quelle del Centro-Sud Italia.
La seconda componente, con l’obiettivo specifico di contribuire al raggiungimento dei traguardi strategici di decarbonizzazione per la riduzione dei gas climalteranti, prevede l’aumento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, e lo sviluppo di una filiera industriale in ambito green che includa l’uso dell’idrogeno.
Le misure di intervento previste per l’aumento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, riguardano diversi settori; dallo sviluppo dell’agro-fotovoltaico, alla promozione di impianti innovativi incluso l’off-shore (anche con tecnologie innovative che sfruttino il moto ondoso), la promozione delle rinnovabili per le comunità (meno di 5.000 abitanti) e auto consumo, sviluppo del biometano attraverso nuovi impianti e riconversione di impianti esistenti a biogas per cogenerazione, semplificazione normativa delle autorizzazioni per impianti rinnovabili e emanazione di normativa per la promozione della produzione e del consumo di gas rinnovabile.
Particolare importanza verso la transizione ecologica riveste l’idrogeno per il quale sono previsti stanziamenti per 3,19 miliardi di euro sia per aiutare a decarbonizzare i settori definiti hard-to-abate (quali le acciaierie, cartiere, produzione di vetro e cemento) che per promuovere la produzione locale e l’uso dell’idrogeno sfruttando aree industriali dismesse per creare poli di distribuzione anche per il trasporto stradale. Una parte di queste risorse finanziarie sono poi dedicate alla ricerca e sviluppo per migliorare la conoscenza delle tecnologie legate all’idrogeno e alla semplificazione normativa.
La terza componente si focalizza sull’efficientamento energetico degli edifici, che attualmente assorbono più di un terzo del totale dei consumi energetici italiani. È prevista l’introduzione di incentivi temporanei per la riqualificazione energetica sia di edifici pubblici che privati, e lo sviluppo/costruzione di sistemi di teleriscaldamento efficienti utilizzando calore generato da fonti rinnovabili o calore di scarto.
La quarta componente mira a rendere il Paese più resiliente ai cambiamenti climatici attraverso azioni di monitoraggio, elaborazione analitica, per identificare rischi e impatti.
Viene quindi dato spazio a misure per la gestione del rischio idrogeologico, misure per la tutela e la valorizzazione delle aree verdi (urbane ed extraurbane) del suolo e delle aree marina e misure per la gestione sostenibile delle risorse idriche.
Resta fermo il nodo della reale attuazione della transizione energetica; riportando le parole del ministro Cingolani nel talk ANSA sui temi sostenibilità “il problema delle emissioni climalteranti è chiaro, ma non è chiaro il sacrificio che ognuno deve fare. Tutti vogliono essere verdi, ma poi non vogliono la pala eolica davanti a casa, o vogliono continuare a usare i social che producono tante emissioni – tutti vogliono le rinnovabili ma poi nessuno le vuole davvero. L’emergenza climatica richiede sacrificio, ci dobbiamo mettere tutti qualcosa”.